RELEASE BLITZ - IL MONDO è DELLE BESTIE

 


 

TITOLO: Il mondo è delle bestie
AUTRICE: Giovanna Roma

GENERE: Dark
SERIE: Volume unico
FORMATO: Digitale e cartaceo
DATA DI PUBBLICAZIONE: 15 novembre 2023
PREZZO digitale: € 2,99
PREZZO cartaceo: € 10,00









TRAMA:

Vivo con il senso di colpa. 

Io amavo mia madre, io l’ho spinta giù dal burrone. Per ritrovarne le spoglie, sono condannata ai capricci del mio patrigno Daley. L’ultimo è stato abominevole. Ho rinunciato al mio corpo, però non alla dignità. Quella me l’ha strappata con le zanne. 

Adesso punto gli occhi sul bosco che lui brama e teme, un intrigo di corridoi di alberi marci e finte uscite. C’è una ragione se ne ha paura. Il tocco del minotauro al centro del labirinto lo arricchirebbe, lo ucciderebbe e di sicuro brucerebbe me.

Io lo desidero e ne ho timore. 

Se entrerò nel suo dominio, le regole del mondo civile si dissolveranno. Forgerei l’armatura per sconfiggere Daley, ma cambierei natura. Vale la pena spingersi all’estremo per riavere qualcuno che non tornerà dall’aldilà? Combatto per ritrovare lei o per vendicare me?





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✧ EXCEPT REVEAL ✧ 

I contorni del bosco si confondono, il fogliame si allarga. Il cane si irrigidisce e annusa l’aria. Gli animali avvertono il pericolo prima degli uomini, captano suoni inudibili. «Che succede?» bisbiglio. Mi concentro, percepisco il debole sciabordio del ruscello. «Max!» Il collo scrocchia per la rapidità con la quale ruota in direzione del suono. Il vento si zittisce, i calpestii nel sottobosco si gelano, persino la natura l’ha capito. Quello non era un richiamo, bensì un boato di arroganza e autorità. La paura che trasmette spinge alla fuga persino da Pitchwood. La bestiola abbaia, si alza su due zampe. Ne approfitto per scavalcare le radici e nascondermi nello squarcio del tronco di un grosso albero. L’animale mi viene dietro, mentre la figura oscura oltrepassa gli ostacoli e la sua voce ancora rimbomba nelle orecchie. È qui per me? Perché altrimenti la gente vagherebbe nel bosco a quest’ora? «Sciò!» sibilo per non essere udita dal suo padrone. È un cacciatore? L’ha mandato Daley? Quanto diavolo devo camminare per uscire dal suo territorio? Qualcuno procede a grandi passi fra i tronchi e le rocce che io ho impiegato ore ad aggirare nel buio. Scivola rapido e sciolto, come io farei nella mia camera. Più mi sforzo di mettere a fuoco, più gli occhi bruciano. Mi tengo bassa, lancio un rametto per il cane. Lui lo osserva volare, immobile. Poi guarda me e riprende a scodinzolare. Si piega sulle zampe e striscia fin dentro la mia tana. Sono tentata di scagliare una pigna e spaventarlo, però se diventasse aggressivo, sarebbe peggio. Strizzo gli occhi, ruoto la testa per visualizzare qualcosa di nitido. È il nero del tronco, mi dico. È la notte senza stelle, mi ripeto. L’ombra è sparita, se ne sarà andata? D’improvviso una forza trascina il cane indietro. Il poveretto guaisce, conficca gli artigli nel terreno, ma perde la tenuta. Il buio aumenta, perché l’uomo porta via la luce. È un buco nero nell’ombra, un accumulo di oscurità. Strofino gli occhi, distinguo lo sparato di una felpa o forse un gilet sbottonato, le maniche arrotolate fino ai gomiti appoggiati sulle ginocchia. Anche se resta immobile, la posizione del corpo è di chi è pronto a scattare per acciuffare. Se da accovacciato è intimidatorio, non oso immaginare quando si alzerà. Scommetto che, se vedessi meglio, noterei sangue e fango sui vestiti, perché avrà da poco sotterrato un liceale che gli ha suonato il campanello di casa per scherzo. Insinua la mano nel nascondiglio. Scaglio la pietra contro di lui, ma non ricavo niente. Né un singulto, né una ritirata. L’ha soltanto urtato, poi è rotolata a terra silenziosa. Se fosse animata, suderebbe e invocherebbe perdono per il gesto. È la prova che non è frutto delle mie paure. No, non riuscirei a plasmare qualcuno di così autorevole. «Esci», ordina funesto, eppure molto più potente di cento pietre scaraventate a velocità supersonica. Il battito del cuore, già irregolare per la situazione, seppellisce i rumori del bosco. Potrei morire stanotte dentro questo albero, con la gola troppo secca per urlare, il corpo indolenzito, frustata dal gelo e ingoiata viva dall’umidità. Strofino il polso sugli occhi in lacrime. Lui mi agguanta per il collo. Una durezza bruciante straripa dalla stretta. Devo reggermi al suo braccio, perché vengo trascinata fuori in fretta e non vedo dove metto i piedi. Riportata dritta, lancio schiaffi e pugni convulsi contro l’ombra gigantesca.

 

 IL MONDO è DELLE BESTIE © Giovanna Roma






Capitolo 13 tratto dal libro:  "Alcune tornavo a prenderle." Inserisce una cartuccia nel rullo. "Gli mancava un tacco, i vestiti erano slabbrati," Infila un secondo bossolo. "Tutte piangevano e andava a finire male."


Capitolo 18. Secondo voi cosa accade in questa scena? Ethan e Winona sono nel bosco di Pitchwood con delle bottiglie di vetro sul tronco. Vogliono incendiarlo? Siamo nel Proibizionismo, quindi trafficano alcool? Per voi, è qualcos'altro? Scrivetelo nei commenti, vediamo chi si avvicina.  

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